Le fobie sono contrassegnate non da un’ansia liberamente fluttuante (come nell’ansia generalizzata) ma da ansie, timori, che scaturiscono in correlazione tematica con una situazione specifica.
Si parla di fobie specifiche quando, in una persona complessivamente equilibrata dal punto di vista psicologico, una situazione, un fenomeno, un animale o un oggetto ben precisi riescono a generare uno stato di ansia e un'istintiva reazione di fuga, assolutamente irragionevoli e spropositati. La gravità del disturbo e il suo impatto sul benessere e la qualità di vita di chi ne soffre dipendono non soltanto dall'intensità della reazione ansiosa, ma anche dall'effettiva probabilità che la persona interessata ha di venire a contatto con l'elemento critico nella vita quotidiana.
L’esperienza fobica si scompone in tre aree sintomatologiche: la prima è rappresentata dal timore di confrontarsi con la situazione, o l’oggetto, che ha il significato di mettere in moto l’ansia (anticipazione di un fatto non ancora avvenuto); la seconda ha un’espressione acuta, la risonanza ansiosa nei confronti della situazione-stimolo; la terza è costituita da un comportamento rivolto ad evitare la situazione-stimolo e a fuggire da essa.
La conseguenza psicologicamente più grave è che, per sfuggire a situazioni ansiogene, ci si chiuda in una condizione di profondo isolamento e di rinuncia a ogni impegno sociale. Siccome gli attacchi di panico sono ricorrenti, le persone spesso sviluppano una forma secondaria di angoscia anticipatoria, preoccupandosi perennemente di quando e dove avverrà l'atto successivo.
Alcune fobie:
Fobia Sociale, può interessare chiunque, ma tende a insorgere più facilmente nell'infanzia/adolescenza. Essere agitati e un po' intimoriti quando si devono affrontare situazioni che espongono al giudizio di altre persone, come tenere una conferenza, intervenire in un dibattito, salire su un palcoscenico per recitare, danzare, cantare o suonare uno strumento musicale in pubblico è del tutto normale. Ma quando la preoccupazione e l'ansiaper la situazione che si sta per affrontare è tale da suscitare desideri di fuga e da indurre a cercare scuse e stratagemmi per non trovarsi nuovamente nella stessa situazione si è di fronte a una fobia sociale. Una volta instaurata, la fobia sociale non si risolve quasi mai spontaneamente, ma tende a mantenersi in modo cronico, peggiorando via via nel corso della vita. In genere, chi ne soffre è consapevole dell'insensatezza delle proprie reazioni emotive e comportamentali, soffrendo oltre che dei sintomi specifici anche di un notevole senso di colpa e inadeguatezza.
Claustrofobia, paura di restare in un ambiente chiuso, intrappolati in un luogo o in una situazione dai quali la fuga può essere difficile o tremendamente imbarazzante.
Agorafobia, paura ossessiva di essere incapaci di attraversare da solo un luogo aperto o di camminare in una strada deserta. Le persone con questo disturbo spesso riducono i loro viaggi per cercare di controllare la temuta situazione di avere un attacco di panico in un luogo dal quale non se ne possono andare facilmente.